CLIMBING JUKE BOX 4
Ecco il nuovo pezzo di Aprile del Climbing juche boxe come diceva la mia pora nonna. Potrei raccontarne delle belle tra me e mia nonna ma molti episodi sono ancora top secret. Basti citare che il primo mio personale muro indoor era nel suo garage...e quello, rispetto alle storie della perentesi "motori" è stato un bijou.
Insomma oggi parliamo di scarpette. Ebbene si! La meteo continua a mantenersi instabile al punto tale che i bagnini di Senigallia apriranno gli ombrelloni in spiaggia contemporaneamente con la chiusura degli ombrelli da pioggia. HAARP program non riceve più finanziamenti in quanto Cristo sta dimostrando che quando vuole è ancora più forte di qualsiasi onda ionica. La diga di cingoli tracima e c'è chi giura di aver visto comparire concrezioni calcaree in parete che non erano presenti in autunno*.
Il tema delle scarpette è un argomento difficile. Il vostro naso si sta già irrigidendo, la respirazione è irregolare e frammentata a mo di sensore analisi fumi e il vostro stomaco sta per chiudersi completamente.
Ok per un attimo cerchiamo di dimenticare tutto lo storico delle puzze che avete memorizzato negli anni. Quelle invernali, quelle estive, quelle inebrianti, allucinogene e a scoppio ritardato ed infine l'odore della vostra auto parcheggiata al sole con le scarpette nel bagagliaio.
For a moment You don't care about that smell
Questo articolo è in bozza da un mese perché aspettavo che le uscite su roccia divenissero regolari ma ora che sto iniziando a prendere d'occhio le assi per l'arca ho deciso di pubblicarlo comunque.
La scarpa che usiamo di routine al muro non è così specifica. Vuoi per i rischi di abrasione, vuoi per la vocazione di ogni muro a spostare il lavoro dai piedi alle mani. Scaliamo sempre con la stessa scarpa e sempre con una scarpa di basso profilo tecnico. Risuolata, riciclata o ritrovata, tutte rigorosamente della categoria Best Smell in the world e tutte rigorosamente popolate da funghi, batteri ed esseri eucarioti di ogni sorta. Lo stesso delle concrezioni dichiara di averle viste camminare da sole al muro nella notte e comunque di non ritrovale mai dove le ripone la sera prima*..
Tralasciamo il discorso gare e performance su sintetico che coinvolge una piccola élite di superuomini e superdonne.
La scarpa che usiamo su roccia invece non può essere unica. Non si può chiedere ad una scarpa da Via di 200mt-300mt in su la stessa precisione di una scarpetta da boulder su arenaria. Immaginatevi a dover puntare un appoggio largo un palmo con un compasso. Come immaginatevi a dover fare una tallonata con una scarpa bella comoda. Per cui con questi esempi estremi individuiamo subito due categorie di scarpette. Categoria motocros e categoria disegno tecnico. Tra le due, un infinità di gamma di polivalenza con l'aggravante del cambio di numero. Una scarpa da motocross può anche tendere al compasso se presa strettissima come un compasso può tendere al motocross se preso larghissimo. Ma questi sono errori che voi non fate e sopratutto non accettate più che i vostri piedi si deformino a causa di compressioni estreme. Non pascolerete più con il compasso giù per dirupi e lo indosserete solo per l'esecuzione partendo da un tappetino (sci oh!). A quel punto non sarà necessario prenderlo 10 numeri più piccolo della vostra taglia regolare.
La scarpa larga in pianta e tonda in punta (motocross) spinge sul metatarso e quindi prediligerà aderenza e grandi appoggi la scarpa stretta in punta e o a banana (compasso) prediligerà piccoli appigli. **
E' chiaro che la migliore soluzione è avere almeno 2 o 3 paia di scarpette*. Sul modello e sul numero ci sono teorie contrastanti in quanto ogni scarpa ha il suo stile ed ogni volta che andate ai box ed uscite con gomme diverse vi trovate in un turbine di indecisioni su come poggiare il piede. Ma noi siamo forti e per di più intelligenti. Vogliamo usare il modello giusto al momento giusto. Per cui non voglio scalare con una scarpa a banana ipercompressa sul 5° + e neanche tentare un passo in verticale su tacca da 1mm con una ciabatta o scarponcino da escursionismo alpino. Lo so molti di voi rabbrividiranno alla sola idea che non potranno usare per tutta l'estate l'unica scarpetta che conservano sotto la teca di cristallo dallo scorso settembre.
Potete farlo. A meno che non sia una scarpa estremamente tecnica. Una scarpetta multifunzione del giusto numero va dal trad al boulder estremo ma i risultati sono mediocri. Se invece siete in sintonia con l'articolo non buttate le vecchie scarpe oppure non storcete il naso quando c'è un occasione su un vecchio modello che conoscete a prezzi vantaggiosi.
Il metatarso è l'asse che vi consente di sprigionare un grande lavoro di gamba. La punta è il luogo dove si svolge il lavoro di precisione. Avete bisogno di un modello sbilanciato in avanti ogni volta che che andate in falesia o a fare blocchi e uno all'indietro ogni volta che pensate di fare parecchia strada verticale. Questo se fra le vostre vie lunghe non ci sono già in programma vie con tiri di 8b. Tutte le soluzioni intermedie sono possibili e personali in funzione del numero che si sceglie. E' chiaro che se fate una via lunga e non riuscite a CAMMINARE su una cengia avete sbagliato qualche cosa. Come pure se fate boulder o falesia e non vi togliete le scarpette da 8 ORE*.
Infine il vostro peso. Più pesate più la scelta della scarpa è importante. Una scarpa morbida indossata da un Cristo di 90kg va in crisi già sul 6a ricordatevelo. Mentre sotto i 50kg qualsiasi cosa indossate non raggiunge mai un limite strutturale. Dai 50kg ai 90kg ci siete voi e dovete giocarvela bene la stagione. Se va male ancora per qualche settimana venite da me l'Arca sarà pronta.
note :
*Non è chiaro di che tipo di canne e scarpe parli o dichiari di aver visto. Muah!!
** Queste sono indicazioni generali l'autore non si assume nessuna responsabilità in caso di errato abbinamento della scarpetta con l'uso ipotetico indicato.
Insomma oggi parliamo di scarpette. Ebbene si! La meteo continua a mantenersi instabile al punto tale che i bagnini di Senigallia apriranno gli ombrelloni in spiaggia contemporaneamente con la chiusura degli ombrelli da pioggia. HAARP program non riceve più finanziamenti in quanto Cristo sta dimostrando che quando vuole è ancora più forte di qualsiasi onda ionica. La diga di cingoli tracima e c'è chi giura di aver visto comparire concrezioni calcaree in parete che non erano presenti in autunno*.
Il tema delle scarpette è un argomento difficile. Il vostro naso si sta già irrigidendo, la respirazione è irregolare e frammentata a mo di sensore analisi fumi e il vostro stomaco sta per chiudersi completamente.
Ok per un attimo cerchiamo di dimenticare tutto lo storico delle puzze che avete memorizzato negli anni. Quelle invernali, quelle estive, quelle inebrianti, allucinogene e a scoppio ritardato ed infine l'odore della vostra auto parcheggiata al sole con le scarpette nel bagagliaio.
For a moment You don't care about that smell
Questo articolo è in bozza da un mese perché aspettavo che le uscite su roccia divenissero regolari ma ora che sto iniziando a prendere d'occhio le assi per l'arca ho deciso di pubblicarlo comunque.
La scarpa che usiamo di routine al muro non è così specifica. Vuoi per i rischi di abrasione, vuoi per la vocazione di ogni muro a spostare il lavoro dai piedi alle mani. Scaliamo sempre con la stessa scarpa e sempre con una scarpa di basso profilo tecnico. Risuolata, riciclata o ritrovata, tutte rigorosamente della categoria Best Smell in the world e tutte rigorosamente popolate da funghi, batteri ed esseri eucarioti di ogni sorta. Lo stesso delle concrezioni dichiara di averle viste camminare da sole al muro nella notte e comunque di non ritrovale mai dove le ripone la sera prima*..
Tralasciamo il discorso gare e performance su sintetico che coinvolge una piccola élite di superuomini e superdonne.
La scarpa che usiamo su roccia invece non può essere unica. Non si può chiedere ad una scarpa da Via di 200mt-300mt in su la stessa precisione di una scarpetta da boulder su arenaria. Immaginatevi a dover puntare un appoggio largo un palmo con un compasso. Come immaginatevi a dover fare una tallonata con una scarpa bella comoda. Per cui con questi esempi estremi individuiamo subito due categorie di scarpette. Categoria motocros e categoria disegno tecnico. Tra le due, un infinità di gamma di polivalenza con l'aggravante del cambio di numero. Una scarpa da motocross può anche tendere al compasso se presa strettissima come un compasso può tendere al motocross se preso larghissimo. Ma questi sono errori che voi non fate e sopratutto non accettate più che i vostri piedi si deformino a causa di compressioni estreme. Non pascolerete più con il compasso giù per dirupi e lo indosserete solo per l'esecuzione partendo da un tappetino (sci oh!). A quel punto non sarà necessario prenderlo 10 numeri più piccolo della vostra taglia regolare.
La scarpa larga in pianta e tonda in punta (motocross) spinge sul metatarso e quindi prediligerà aderenza e grandi appoggi la scarpa stretta in punta e o a banana (compasso) prediligerà piccoli appigli. **
E' chiaro che la migliore soluzione è avere almeno 2 o 3 paia di scarpette*. Sul modello e sul numero ci sono teorie contrastanti in quanto ogni scarpa ha il suo stile ed ogni volta che andate ai box ed uscite con gomme diverse vi trovate in un turbine di indecisioni su come poggiare il piede. Ma noi siamo forti e per di più intelligenti. Vogliamo usare il modello giusto al momento giusto. Per cui non voglio scalare con una scarpa a banana ipercompressa sul 5° + e neanche tentare un passo in verticale su tacca da 1mm con una ciabatta o scarponcino da escursionismo alpino. Lo so molti di voi rabbrividiranno alla sola idea che non potranno usare per tutta l'estate l'unica scarpetta che conservano sotto la teca di cristallo dallo scorso settembre.
Potete farlo. A meno che non sia una scarpa estremamente tecnica. Una scarpetta multifunzione del giusto numero va dal trad al boulder estremo ma i risultati sono mediocri. Se invece siete in sintonia con l'articolo non buttate le vecchie scarpe oppure non storcete il naso quando c'è un occasione su un vecchio modello che conoscete a prezzi vantaggiosi.
Il metatarso è l'asse che vi consente di sprigionare un grande lavoro di gamba. La punta è il luogo dove si svolge il lavoro di precisione. Avete bisogno di un modello sbilanciato in avanti ogni volta che che andate in falesia o a fare blocchi e uno all'indietro ogni volta che pensate di fare parecchia strada verticale. Questo se fra le vostre vie lunghe non ci sono già in programma vie con tiri di 8b. Tutte le soluzioni intermedie sono possibili e personali in funzione del numero che si sceglie. E' chiaro che se fate una via lunga e non riuscite a CAMMINARE su una cengia avete sbagliato qualche cosa. Come pure se fate boulder o falesia e non vi togliete le scarpette da 8 ORE*.
Infine il vostro peso. Più pesate più la scelta della scarpa è importante. Una scarpa morbida indossata da un Cristo di 90kg va in crisi già sul 6a ricordatevelo. Mentre sotto i 50kg qualsiasi cosa indossate non raggiunge mai un limite strutturale. Dai 50kg ai 90kg ci siete voi e dovete giocarvela bene la stagione. Se va male ancora per qualche settimana venite da me l'Arca sarà pronta.
note :
*Non è chiaro di che tipo di canne e scarpe parli o dichiari di aver visto. Muah!!
** Queste sono indicazioni generali l'autore non si assume nessuna responsabilità in caso di errato abbinamento della scarpetta con l'uso ipotetico indicato.
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