CLIMBING JUKE BOX 3

IL MURO

Alla fine della giornata dove vanno a rifugiarsi i poveri cristi senza pace e senza dimora? I depressi e i disoccupati magari si rinchiudono in un bar, i tifosi in qualche club e i climbers si rinchiudono al Muro.
Il Muro è il vero locale di resistenza urbana intesa come esperienza di vita quotidiana. Chiaro se ne può fare a meno. C'è anche chi non arriva al muro con quel mind set da sopravvissuto. Per fortuna! La società è piena di gente perfetta ben organizzata e perfettamente armonizzata. Anche quelli frequentano la palestra ma certo per loro non è un rifugio. E' un completamento della propria esistenza perfezionistica...


 Non si può scappare da esso se si è climber dentro. D'estate c'è la falesia locale o lo spot alla moda ma d'inverno niente.. li si finisce. Un Muro che diventa del "pianto" alle volte tanto ci si sente rilegati ad una realtà che ha poco a che vedere con l'outdoor. Ma la malattia è grossa per cui anche gli sciroppi amari vanno ingoiati pur di curarsi. Ci sono i sempre in forma, gli eterni depressi, i bisognosi di aiuto, i delusi, i maestri di arrampicata, i solitari, i compagnoni e i maestri di vita.
 Raramente arrivano persone che scendono da GT fiammanti con cerchi in lega vestiti in giacca e cravatta oppure missionari della vicina parrocchia. Insomma alla fine i muri sono pieni di gente normale. Lì dentro anche i più sfigati hanno la loro carta da giocare.



E' la rivincita di chi ha la moglie grassa il figlio grasso e lo stipendio magro che però non smette di inseguire i propri sogni. La rivincita di chi si sente sminuito, svalutato, incompreso e rifiutato. E' una rivincita, la tua rivincita dopo una giornata di concertazione o paranoia continua. Non devi dimostrare niente a nessuno tranne che a te stesso. L'armonia con cui si sviluppa la serata dettata dallo stato d'animo quotidiano e dalle situazioni vissute è un sunto del proprio essere uomo. In input tutto questo in output un grado. E il grado sintetizza tutto. Una pagella severa e reale di come si sta.



Probabilmente c'è qualche cosa di profondamente sbagliato in queste persone che ricercano la realizzazione nella sofferenza e nello sconforto di una seduta di allenamento a fine giornata. Probabilmente il nostro mondo se fosse dominato dalla ragione e dal buon senso sarebbe un Mondo Incantato e perfetto ma anche noioso. L'uomo è imperfetto e dalla sua imperfezione deve trarre il meglio nel breve periodo di vita da vivere. L'imperfezione è imprevedibile, fantasiosa e risolutiva. Se avete apprezzato questo articolo e alcune mie riflessioni sentitevi in colpa... Ma anche no!?





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