WHY DO YOU CLIMB?

Perché scali? Prima o poi arriva questa domanda. Inaspettata, spiazzante e imbarazzante. A cena con gli amici, al bar con un collega o al centro commerciale incontrando un parente.

Tutti capiscono che è una malattia grave. Se superati i 25 anni sei ancora li a tirar tacche e svasi allora per l'uomo "normalis" diventa chiaro che c'è qualcosa profondamente sbagliato in te.
Passano gli anni e se dio vuole sei ancora li a tentare di liberare un tiro liberato 20 anni prima che esige rispetto e se ne frega ampliamene del dato anagrafico.

Ma tornando alla domanda imbarazzante posta dalla persona che hai difronte la prima soluzione di risposta semplice sarebbe quella di dire. Perché respiri? Tanto per metterlo culo a terra e fargli capire che tipo di domanda ti ha posto. Però poi, al di là dell'uomo normalis, la domanda ritorna ed è sempre più introspettiva e analitica. Sempre più personale. Ho cercato mille volte di dare una risposta sensata e ora lontano dalle luci del grado o del "sempre-informa" vedo come la ragione stia mutando verso qualcosa di più personale. Credo capiti a tutti coloro che non hanno tempi, lavori o abitudini tali che li porti ad un livello se non da rivista almeno da Bar. Considerando che l'8a oggi è il grado da Bar statisticamente si intuisce che l'80% degli arrampicatori neanche al Bar possono guadagnarsi una bevuta per una libera sofferta allungo.



Nell'arrampicata c'è quindi molto di più. L'arrampicata è un fantastico veicolo di esplorazione dei luoghi in cui viene praticata e del proprio Io. Un viaggio metafisico alle volte al limite del trascendentale quando ci si trova soli in cordata isolati in parete o in un bosco silenzioso a tentar di liberare quel maledetto boulder problem. Fantastico strumento di piacere e di dolore allo stesso tempo.

Una vita di "merda" quella dell'arrampicatore ma estremamente adorabile e che da forte dipendenza. Un esperienza organica in un mondo tridimensionale pieno di sensazioni invisibili ai comuni normalis.

Per cui non tentate di rispondere in maniera complessa alla domanda nessuno vi capirebbe mai ma almeno voi cercate di darvela una risposta perché non potete "rovinare" la vostra esistenza senza una giusta causa.

Il mondo per me si divide in due categorie. Quello delle persone con la camicia a scacchi e quello delle persone senza la camicia a scacchi. In inverno non c'è nessun problema. Se ha una camicia a scacchi non ti chiederà mai perché scali in quanto o ha la stessa tua malattia o ne ha un'altra molto simile inerente all'outdoor. Se non ha una camicia a scacchi e inizia a guardarti allora attento a quello che dici altrimenti prima o poi la domanda salta fuori e tu non ne uscirai mai vittorioso ma abbandonerai la conversazione con l'altro che ti guarda come se tu fossi uno psicopatico.




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