IL VALORE DELLA VOSTRA VITA
ANARCHIA Scritto il 10 Ottobre 2017 e mai pubblicato
Aaaaah vi sono mancato ditelo 👂non ho sentito... via ditelo. La vita è imponderabile e ci pone difronte a decisioni difficili dove essere coerenti e onesti può significare gambe spezzate e denti rotti. Ma non siamo in un blog che parla di questioni personali ma del blog di DOTTOR FIX nato per gli amanti dell'arrampicata ma anche e sopratutto amanti di tutto quello che ruota attorno all'arrampicata. Dalle notti insonni passate ripetendo la sequenza dei passi chiave del tiro che state lavorando all'ultima manovra sbagliata in sosta che per un soffio non vi ha portato all'altro mondo.
L'arrampicata è uno disciplina anarchica. Viene praticata illegalmente, in luoghi attrezzati non conformi a nessun tipo di specifica tecnica e senza alcun tipo di coordinamento o permesso. Fate un paragone con un giocatore di calcio, un ciclista o un nuotatore e concorderete che l'arrampicata su roccia ancora oggi non ha nessun tipo di inquadramento legale. Lo hanno i corsi, gli stage tecnici e le uscite di gruppo nella loro catena di responsabilità ma al di fuori di questi contesti è completa e totale anarchia. Si scala al 90% dei casi su pareti private e su pareti del demanio senza alcun tipo di permesso o delibera ufficiale rilasciata dagli uffici competenti. Non esiste nella stragrande maggioranza dei casi un accordo tra enti e privati che possa svincolare i proprietari o i comuni dalle responsabilità giuridiche connesse in caso di incidente. Siamo migliaia di praticanti anarchici che occupano spazi pubblici e privati per ora senza alcun permesso. Magari un giorno nascerà un comitato o un ente che firmerà accordi con privati ed enti comunali, fomerà chiodatori e certificherà certi siti. In caso di incidente i responsabili chiamati in causa oltre ai coinvolti nell'incidente sono proprietario o sindaco. Fatto questo coordinerà regolamenti di gestione e pratica con parchi, associazioni e club alpini.
Aaaaah vi sono mancato ditelo 👂non ho sentito... via ditelo. La vita è imponderabile e ci pone difronte a decisioni difficili dove essere coerenti e onesti può significare gambe spezzate e denti rotti. Ma non siamo in un blog che parla di questioni personali ma del blog di DOTTOR FIX nato per gli amanti dell'arrampicata ma anche e sopratutto amanti di tutto quello che ruota attorno all'arrampicata. Dalle notti insonni passate ripetendo la sequenza dei passi chiave del tiro che state lavorando all'ultima manovra sbagliata in sosta che per un soffio non vi ha portato all'altro mondo.
L'arrampicata è uno disciplina anarchica. Viene praticata illegalmente, in luoghi attrezzati non conformi a nessun tipo di specifica tecnica e senza alcun tipo di coordinamento o permesso. Fate un paragone con un giocatore di calcio, un ciclista o un nuotatore e concorderete che l'arrampicata su roccia ancora oggi non ha nessun tipo di inquadramento legale. Lo hanno i corsi, gli stage tecnici e le uscite di gruppo nella loro catena di responsabilità ma al di fuori di questi contesti è completa e totale anarchia. Si scala al 90% dei casi su pareti private e su pareti del demanio senza alcun tipo di permesso o delibera ufficiale rilasciata dagli uffici competenti. Non esiste nella stragrande maggioranza dei casi un accordo tra enti e privati che possa svincolare i proprietari o i comuni dalle responsabilità giuridiche connesse in caso di incidente. Siamo migliaia di praticanti anarchici che occupano spazi pubblici e privati per ora senza alcun permesso. Magari un giorno nascerà un comitato o un ente che firmerà accordi con privati ed enti comunali, fomerà chiodatori e certificherà certi siti. In caso di incidente i responsabili chiamati in causa oltre ai coinvolti nell'incidente sono proprietario o sindaco. Fatto questo coordinerà regolamenti di gestione e pratica con parchi, associazioni e club alpini.
In questo contesto anarchico in molti rivendicano diritti e poteri ma in realtà la legge prevede semplicemente l'opzione allestimento da parte di guide alpine e avallo della proprietà . In contesti particolari il CAI è stato autorizzato previa presa in carico di tutte le responsabilità dell'allestimento ad adottare una Falesia. Per ora è
meglio che il resto, chiamiamolo sottobosco, rimamga sottobosco.
L’arrampicata è uno sport pericoloso ed il fatto stesso di svolgerla coscientemente e volontariamente implica l’accettazione da parte di chi la compie di un qualche grado di rischio. D’altra parte la suddetta accettazione del rischio non permette di per sé di escludere ogni responsabilità dell’arrampicatore.
Il grado di consapevolezza e quindi accettazione del rischio varia a seconda dell’esperienza e delle capacità tecniche. In caso di incidente/infortunio che si verifichi in cordata nel quale uno dei soggetti sia chiamato a risarcire i danni, la giurisprudenza valuterà in maniera differente casi di non affidamento a casi di affidamento. Nei primi sarà più raro e difficile riuscire a provare una diretta responsabilità civile di uno dei compagni, nel secondo caso invece sarà più facile e probabile attribuire la responsabilità all’accompagnatore esperto.
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