Teoria delle ombre.

Sono le 6.00 am.
Il sole non è ancora spuntato dalla linea di costa e il termometro segna 15 gradi. Questo basta a sancire la fine del periodo di sofferenza estiva. Parlo di sofferenza perché non si può vivere sulla spiaggia o a 2000 metri di quota per settimane. Il rientro alla normalità era auspicabile per tutti o quasi. I sintomi di debolezza del grande attore unico della stagione erano chiari.
 Sabato al mare un signore sconosciuto si é presentato sotto il mio ombrellone dicendomi con un simpatico accento toscano "la mi scusi ma sto cercando l'ombra del mio ombrellone".  Io da buon cinghiale marchigiano alla sesta e ultima uscita stagionale di mare non ho potuto che acconsentire all'invasione di territorio con un leggero sorriso accompagnato però da un grugnito baritonale.
 Per quanto poi la tentazione di rimarcare il mio territorio con urina e quindi innaffiare il suo lettino sotto il mio ombrellone fosse fortissima, l'amore per il mio nucleo familiare mi ha spinto ad accettare passivamente la presenza del toscano.

 Rispetto alla prima volta che sono sceso in spiaggia sino all'altro ieri sono cambiate molte cose. Dalla postazione ombreggiata che occupo solitamente si vede chiaramente che la sabbia non cuoce più bene come prima. I seni delle più prosperose sono incredibilmente stabili a causa della camminata rilassata ed è estremamente difficile discernere fra una quarta e una quinta.
 I bambini corrono come pazzi inseguendo la propria ombra proiettata sulla sabbia.
 Insomma è ufficiale anche se torneranno Amilcare, Baldassarre e Melchiorre ed altre ondate di caldo sahariano Lui, il sole, è oramai in ginocchio. Stiamo tornando quindi alla normalità in poche parole a lavoro o alla ricerca di un lavoro che possa darci quel reddito minimo per sopravvivere nell'epoca della benzina a 2€ litro.


 Quindi eccomi qui in treno con 5 persone dormienti in scomparto accasciate e cascanti come sacchi di patate in direzione della capitale. Un treno merci carico di genti che tornano a lavoro dopo le ferie auguste. Stiamo attraversando l'appennino a 60km all'ora con un treno "veloce" per cui c'è tempo di guardare fuori e godersi le bellissime cime umbre con il Cucco che mi dà l'estremo saluto.
 Ieri é piovuto ed è stato l' evento meteorologico più importante del mese di agosto. La natura ha ripreso a vivere. E' stata tosta cavolo..
 Prima il massacro invernale dei blizard e poi questa siccità senza fine. Noi amanti dell'outdoor abbiamo visto cosa é successo da gennaio ad oggi. Fortunatamente nessun incendio ha interessato la nostra zona per cui almeno il fuoco ce lo siamo scampato quest'anno. Se é vero che il ritorno a lavoro é inevitabile é anche vero che la stagione migliore in appennino sta appena per iniziare.
 Fra qualche settimana si potrà finalmente tornare a bazzicare versanti sud ed est e a programmare uscite giornaliere invece dei soliti scampoli mattutini o pomeridiani.
 E' con questo buon auspicio che concludo questo secondo post d'agosto. Non dimenticatevi di investire un po' di tempo sull'inutilità o improduttività della vostra passione. Agli occhi dei più sarete sempre degli inaffidabili sognatori ma fra di noi sappiamo che una vita vissuta senza quei momenti speciali di cui siamo soliti graziarci sarebbe arida come un torrente appenninico in estate.

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