CLIMBING JUKE BOX 6
Vangelo di Marco
Così anche voi quando vedrete accadere queste cose sappiate che egli è vicino, alle porte (Mc.13,29).
Quando sentiamo parlare di "catenelle" quasi tutti pensiamo a quel sistema di leveraggi elementari che sanciscono la fine di una prestazione in una toilette di tipo rudimentale o comunque degli anni 70-80 se non prima.
Quella catenella che termina con un ciaffo in plastica o in ceramica che si collega al meccanismo di scarico della cassetta del cesso. Incredibile invenzione e sopratutto storica prassi che ha sancito per molte generazione un prima e un dopo della giornata nonché un gesto liberatorio per le pene sofferte negli attimi precedenti il tiro della catenella.
I più giovani non capiscono di che sto parlando tanto l'era del touch ha trasformato la nostra vita. Presto i pulsanti touch serviranno anche per scaricare il cesso e daranno l'idea di inviare nel network fognario un messaggio di dubbia utilità. Siamo ancora alla meccanica elementare ma già c'è l'opzione ecologica dello scarico ridotto se la prestazione è misera.
Ok per non scadere nella discussione e infangare il nome di questo Blog andiamo direttamente al vero topic.
I rinvii allungati!?
Per allungare un rinvio si intende l'unione di uno o più rinvii (catenelle appunto) per consentire una più agevole moschettonata là dove il punto protezione risulta scomodo o addirittura pericoloso. Il termine catenella non l'ho coniato io ma l'ho sentito più volte utilizzare. I pessimi utilizzano collegare vere catene di rinvii raddoppiando i possibili punti di apertura da 2 alla n a seconda del numero di rinvii che uniscono. La prassi diventa così routine al punto che è facile vedere serie di catenelle da terra sino al moschettone di calata in catena (La regina delle Catenelle). 2 rinvii 4 punti di apertura, 3 rinvii 6 punti di apertura e così via. Con 4 o 5 catenelle i punti di apertura diventano molti di più dello standard e la via diventa più una vera e propria ferrata di catenelle che un arrampicata libera protetta dai normali rinvii. Di prassi non sono contro i rinvii allungati o fissi specialmente se evitano dei pericoli ma devo confessare che di vie sotto queste vesti ne ricordo ben poche.
Ecco come la catenella del cesso, o meglio la gratificazione che ne deriva dall'uso, si diffonde nel mondo dell'arrampicata. La salita avviene a tratti in moulinette essendo poi possibile spostare la corda dal rinvio più basso che compone la catenella al rinvio principe capostipite e figlio uni-igenico del punto protezione. Nel maneggiare rocambolescamente la catenella si corrono rischi non da poco proprio per l'incremento dei punti di apertura ma la corda dall'alto lo sappiamo tutti è una panacea che annebbia tutto il resto. La lonza d'altronde non è un salame e ha la sua naturale disposizione verticale e non orizzontale vuoi per il peso vuoi per la sezione che la rende di non semplice gestione. Il lonzino è un pò il purgatorio della lonza. E' più magro spesso salato ed ambisce a competere con il salame anche se lardellato.
Per farla breve l'abuso delle catenelle è orribile da vedere, da subire e da istruire. Un set di 2 o 3 rinvii lunghi potrebbe evitare tante situazioni pietose che a stento si riescono a digerire. Siamo tutti un pò lonza ma idealmente dovremmo ambire ad essere almeno dei salami e gestire con dignità e decoro la situazione. Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare con un totale di 6 catenelle per 16 rinvii su un tiro di 22 mt. Un numero improbabile di punti di apertura su un tiro agevolmente alla portata dell'arrampicatrice che lo stava provando. Avrei voluto dire qualche cosa ma non mi sentivo degno di formulare frasi non offensive per cui ho desistito. Non so perché queste scene sono più legate alla sfera femminile che quella maschile di sicuro non per colpa delle arrampicatrici molto più spesso credo dei cavalieri che le accompagnano. Da eccezione a regola il passo è breve e così la via diventa un albero di catenelle e la conquista del tiro uno spettacolo immondo a volte penoso. Abbiate fiducia in voi stessi non è la catenella che può salvarvi dal pericolo ma la vostra determinazione nel gestire qualche cosa che è alla vostra portata. Quando scalate scomponete la via in sezioni e identificate quelle 3 o 4 sequenze di passaggi ( i famosi crux) dove siete al limite. In queste 3 o 4 sezioni verificate l'utilità di un rinvio allungato e in caso utilizzate un rinvio lungo. Se le situazioni a rischio volo sono molte di più allora state facendo una via che forse è troppo al di sopra delle vostre capacità e prostituirla a suon di catenelle non vi darà una soddisfazione degna. Vi rispondo come mi rispose un noto Guru a Saussois quando gli feci notare che sul tiro di 7a che avevo fatto c'erano solo 7 rinviate su 28 mt <<nella falesia ci sono anche vie più facili>> pensateci non male come risposta.
Every climber soon or later sucks, do it honestly!
Così anche voi quando vedrete accadere queste cose sappiate che egli è vicino, alle porte (Mc.13,29).
Quando sentiamo parlare di "catenelle" quasi tutti pensiamo a quel sistema di leveraggi elementari che sanciscono la fine di una prestazione in una toilette di tipo rudimentale o comunque degli anni 70-80 se non prima.
Quella catenella che termina con un ciaffo in plastica o in ceramica che si collega al meccanismo di scarico della cassetta del cesso. Incredibile invenzione e sopratutto storica prassi che ha sancito per molte generazione un prima e un dopo della giornata nonché un gesto liberatorio per le pene sofferte negli attimi precedenti il tiro della catenella.
I più giovani non capiscono di che sto parlando tanto l'era del touch ha trasformato la nostra vita. Presto i pulsanti touch serviranno anche per scaricare il cesso e daranno l'idea di inviare nel network fognario un messaggio di dubbia utilità. Siamo ancora alla meccanica elementare ma già c'è l'opzione ecologica dello scarico ridotto se la prestazione è misera.
Ok per non scadere nella discussione e infangare il nome di questo Blog andiamo direttamente al vero topic.
I rinvii allungati!?
Per allungare un rinvio si intende l'unione di uno o più rinvii (catenelle appunto) per consentire una più agevole moschettonata là dove il punto protezione risulta scomodo o addirittura pericoloso. Il termine catenella non l'ho coniato io ma l'ho sentito più volte utilizzare. I pessimi utilizzano collegare vere catene di rinvii raddoppiando i possibili punti di apertura da 2 alla n a seconda del numero di rinvii che uniscono. La prassi diventa così routine al punto che è facile vedere serie di catenelle da terra sino al moschettone di calata in catena (La regina delle Catenelle). 2 rinvii 4 punti di apertura, 3 rinvii 6 punti di apertura e così via. Con 4 o 5 catenelle i punti di apertura diventano molti di più dello standard e la via diventa più una vera e propria ferrata di catenelle che un arrampicata libera protetta dai normali rinvii. Di prassi non sono contro i rinvii allungati o fissi specialmente se evitano dei pericoli ma devo confessare che di vie sotto queste vesti ne ricordo ben poche.
Ecco come la catenella del cesso, o meglio la gratificazione che ne deriva dall'uso, si diffonde nel mondo dell'arrampicata. La salita avviene a tratti in moulinette essendo poi possibile spostare la corda dal rinvio più basso che compone la catenella al rinvio principe capostipite e figlio uni-igenico del punto protezione. Nel maneggiare rocambolescamente la catenella si corrono rischi non da poco proprio per l'incremento dei punti di apertura ma la corda dall'alto lo sappiamo tutti è una panacea che annebbia tutto il resto. La lonza d'altronde non è un salame e ha la sua naturale disposizione verticale e non orizzontale vuoi per il peso vuoi per la sezione che la rende di non semplice gestione. Il lonzino è un pò il purgatorio della lonza. E' più magro spesso salato ed ambisce a competere con il salame anche se lardellato.
Per farla breve l'abuso delle catenelle è orribile da vedere, da subire e da istruire. Un set di 2 o 3 rinvii lunghi potrebbe evitare tante situazioni pietose che a stento si riescono a digerire. Siamo tutti un pò lonza ma idealmente dovremmo ambire ad essere almeno dei salami e gestire con dignità e decoro la situazione. Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare con un totale di 6 catenelle per 16 rinvii su un tiro di 22 mt. Un numero improbabile di punti di apertura su un tiro agevolmente alla portata dell'arrampicatrice che lo stava provando. Avrei voluto dire qualche cosa ma non mi sentivo degno di formulare frasi non offensive per cui ho desistito. Non so perché queste scene sono più legate alla sfera femminile che quella maschile di sicuro non per colpa delle arrampicatrici molto più spesso credo dei cavalieri che le accompagnano. Da eccezione a regola il passo è breve e così la via diventa un albero di catenelle e la conquista del tiro uno spettacolo immondo a volte penoso. Abbiate fiducia in voi stessi non è la catenella che può salvarvi dal pericolo ma la vostra determinazione nel gestire qualche cosa che è alla vostra portata. Quando scalate scomponete la via in sezioni e identificate quelle 3 o 4 sequenze di passaggi ( i famosi crux) dove siete al limite. In queste 3 o 4 sezioni verificate l'utilità di un rinvio allungato e in caso utilizzate un rinvio lungo. Se le situazioni a rischio volo sono molte di più allora state facendo una via che forse è troppo al di sopra delle vostre capacità e prostituirla a suon di catenelle non vi darà una soddisfazione degna. Vi rispondo come mi rispose un noto Guru a Saussois quando gli feci notare che sul tiro di 7a che avevo fatto c'erano solo 7 rinviate su 28 mt <<nella falesia ci sono anche vie più facili>> pensateci non male come risposta.
Every climber soon or later sucks, do it honestly!
Commenti
Posta un commento